Il gioco d’azzardo in Italia secondo l’Istituto Superiore di Sanità

È stato presentato il 18 ottobre 2018 a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità il primo studio sulla situazione del gioco d’azzardo in Italia.

Lo studio epidemiologico trasversale di osservazione ha effettuato un’indagine utilizzando due tipologie di intervista. La metodologia CAPI con la quale 300 rilevatori hanno svolto interviste face to face grazie all’impiego di tablet, pc e smartphone. La seconda metodologia impiegata è stata la CASI grazie all’impiego di computer dai quali gli intervistati hanno avuto accesso alle domande grazie ad un link ed a dati d’accesso personalizzati e non ripetibili.

Lo studio ha analizzato più di trentamila persone divise in adulti e fascia d’età tra i 14 ed i 17 anni. Nel progetto sono stati coinvolti i sindaci dei Comuni interessati oltre alle forze dell’ordine, ai dirigenti scolastici ed alle testate giornalistiche.

I risultati dell’indagine sugli adulti

Dallo studio sono emersi diversi dati significativi che inquadrano e chiariscono determinati aspetti fino ad ora non tenuti in considerazione. Il 36,4% degli italiani adulti ha giocato d’azzardo negli ultimi 12 mesi almeno una volta cioè 18.445.748 persone. Il gioco d’azzardo nell’ultimo anno ha interessato quasi un uomo su due (43,7%, circa 10.500.000) a fronte di circa una donna su tre (29,8%, circa 7.900.000). La fascia d’età nella quale è presente il maggior numero di giocatori è quella che va dai 40 ai 49 anni (41,1%) e dai 50 ai 64 anni (41%), anche se già dai 25 anni la percentuale di giocatori comincia a crescere (36,6%).

Tipologia di gioco preferito e frequenza di gioco

Su questo 36,4% di italiani adulti giocatori la quasi totalità (94,5%) gioca in un luogo fisico e solo l’1,7% del campione gioca online. La tipologia di gioco preferito sia da uomini (27,9%) che donne (24,6%) riguarda le lotterie istantanee o in tempo reale seguite dai giochi numerici a totalizzatore e da lotto e lotterie a esito differito con percentuali molto vicine tra uomini e donne. Prevale invece una presenza maschile rispetto a quella femminile (11,7% contro 3,4%) nella pratica del gioco con slot machine. Anche le scommesse sportive ed altri giochi a base sportiva risultano più amati dagli uomini che dalle donne.

Analizzando poi la frequenza di gioco emerge che la percentuale degli uomini che gioca almeno cinque volte a settimana è esattamente uguale a quella delle donne (5%), che risultano però essere in numero maggiore giocatrici occasionali (55,6% contro 42,3%) giocando da poche volte all’anno a una o due volte al mese.

Il luogo di gioco preferito sia dagli uomini che dalle donne per giocare sono le tabaccherie seguite dai Bar e dalle altre ricevitorie. Sono gli uomini (20,4%) invece a giocare di più nelle sale scommesse rispetto alle donne (2,2%) è questa stessa tendenza si conferma anche per le VLT. Al contrario le donne (8,9%) giocano maggiormente rispetto agli uomini (7,7%) nelle Sale Bingo.

I quattro profili del giocatore d’azzardo

Per definire la tipologia di giocatore individuando tra quattro gruppi è stato adoperato il metodo PGSI (Problem Gambling Severity Index) che ha evidenziato quattro profili grazie all’attribuzione di diversi punteggi in base alla tipologia di risposta data dai soggetti intervistati sulla base di nove descrizioni o item. Sono stati quindi definiti con nessun problema di gioco (26,5%) i soggetti che hanno praticato gioco a scopo ricreativo basato sulla competizione e sulla socializzazione. I giocatori a basso rischio (4,1%) sono invece stati definiti tra quei soggetti che hanno assunto qualche volta atteggiamenti da giocatori problematici, ma che non sono a rischio di sviluppare una patologia di dipendenza dal gioco d’azzardo. Sono stati poi definiti giocatori a rischio moderato (2,8%) quegli individui che assumono atteggiamenti da giocatori patologici per la maggior parte del tempo e che sono quindi potenzialmente in pericolo. Infine, la categoria del giocatore problematico (3%) è quella nella quale sono presenti soggetti che assumono comportamenti dannosi per sé e per il tessuto sociale e familiare al loro fianco. Nel campione analizzato sono giocatori problematici ben 1.500.000 persone. Si distinguono in base a variabili socio-anagrafiche, a caratteristiche del comportamento di gioco come la motivazione al gioco, il tempo che viene ad esso dedicato o l’indebitamento a caratteristiche individuali come alcuni tratti della personalità piuttosto che agli stili di vita.

Conclusioni dello studio: la pubblicità non è un fattore decisivo per la scelta del gioco

Dallo studio è emerso poi che il giocatore problematico preferisce giocare con le slot-machine e le VLT e preferisce farlo in luoghi lontani da casa e dal lavoro scegliendo in base al grado di privacy. L’ultimo dato significativo riguarda la pubblicità che non sembra essere affatto un fattore incisivo per la scelta del gioco. La ricerca evidenzia infatti che tra i giocatori che hanno notato una pubblicità di gioco d’azzardo (79,7%) una bassa percentuale di giocatori sociali (14,5%) è di giocatori problematici (30%) ha scelto di giocare seguendo la pubblicità ascoltata.

Fonti bibliografiche e elaborazione dati
Istituto Superiore di Sanità
Gaming Report > Giochi e Recensioni dei Casino Online

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